Martedi 17 giugno, dopo ben quindici anni di versioni beta e di test, è stata finalmente rilasciata la versione 1.0 di WINE, (un acronimo, ovvero sigla ricorsiva che sta per Wine Is Not Emulator). Wine essenzialmente vi permette di eseguire moltissime applicazioni windows sulla vostra bella distro.

Da un mio test effettuato sul mio Mariuccio (ebbene si, la mia installazione ubuntu wubizzata la chiam Mariuccio, del resto ognuno di voi ha le sue fisime 🙂 )  la compatibilità con il sistema operativo di Microsoft non è ancora completa e ci sarà ancora molto su cui lavorare, però già molti programmi funzionano abbastanza bene. Per coloro i quali volessero conoscere tutte le applicazioni che girano su Wine, è comunque disponibile un vasto database, all’indirizzo http://appdb.winehq.org/, che raccoglie l’elenco di tutte le applicazioni per Windows testate con i relativi commenti. Sono divise per categorie: Platinum include i programmi che funzionano come se fossero sul loro sistema operativo nativo, Gold quelle che funzionano al meglio dopo aver configurato appositamente WINE, Silver quelle che hanno qualche imperfezione ma possono essere utilizzate senza problemi ed infine Bronze contiene tutte quelle che hanno difetti che ne rendono difficile un uso completo.

Insomma, dopo tantissimi anni di lavoro da parte degli sviluppatori e di collaborazione con CodeWeavers, società che distribuisce CrossOver, un software basato su WINE, è finalmente uscita una versione stabile di questo layer di emulazione che viene utilizzato persino da Google per rendere disponibili alcuni suoi programmi (tra cui Picasa) anche sul sistema del pinguino. Non solo: gli sviluppi di WINE aiutano anche il progetto ReactOS, che ha come obiettivo la realizzazione di un intero sistema operativo compatibile con Windows.


Photoshop su WINE

Potete scaricare i binari di WINE 1.0 dall’indirizzo Web http://www.winehq.org/site/download (dove, ironicamente, potete scaricare anche la versione per Windows…).

Quindi complimenti e plausi agli sviluppatori di Wine ma…finchè le software house non capiranno che i programmi dovranno farli in modo nativo su linux, mi sa che la strada sarà ancora tutta in salita per i nostri pinguini…..